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I reati dell aggressione
Riguardo al reato di aggressione, l articolo 9 dello statuto stabilisce che la giurisdizione della Corte riguardo a questo reato è soggetta all approvazione di una disposizione che definisce il reato e stabilisce le condizioni in base alle quali lo farà.
La Corte includerà anche la giurisdizione su questo reato quando gli Stati Parte approveranno una definizione generalmente accettabile durante la Conferenza di Revisione, sette anni dopo l entrata in vigore dello Statuto (articoli 121 e 123).
4.3.5. Delitti contro l amministrazione della giustizia
Allo stesso modo, la Corte può giudicare i reati contro l amministrazione della giustizia (articolo 70) quando questi sono stati commessi intenzionalmente, vale a dire;
a) Dai falsa testimonianza quando sei costretto a dire la verità
b) Presenti prove consapevoli che sono false o sono state falsificate;
c) corrompere un testimone, ostacolare o interferire con il loro aspetto o testimonianza, vendicarsi contro un testimone per la loro dichiarazione, distruggere o alterare le prove o interferire con le prove;
d) porre ostacoli, intimidire o corrompere un funzionario del tribunale per costringerlo o indurlo a non svolgere le sue funzioni oa farlo in modo improprio;
e) per vendicarsi contro un funzionario della Corte in relazione a funzioni svolte da lui o da un altro funzionario; e f) richiedere o accettare una tangente come funzionario della Corte e in relazione alle sue funzioni ufficiali.
5. Giurisdizione
Gli Stati che diventano parte dello statuto della Corte accettano così la giurisdizione della Corte, che può esercitare la propria giurisdizione se il reato è stato commesso nel territorio di uno Stato parte o se l imputato è cittadino di uno Stato. parte (articolo 12) quando l inchiesta è stata avviata da uno Stato contraente o dal procuratore ex officio (articolo 13). L articolo 13 prevede anche che il Consiglio di sicurezza, in conformità con le disposizioni del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, possa riferire al Procuratore una situazione in cui sembra che uno o più dei reati di giurisdizione della Corte.
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Ma in quest ultimo caso, né l articolo 12 né l articolo 13 dello statuto specificano se il reato denunciato dal Consiglio di sicurezza deve essere stato commesso nel territorio di uno Stato parte o se l imputato è cittadino di uno Stato parte.
Per questo motivo, quando è il Consiglio di sicurezza ad attivare la procedura, sarà l unico caso in cui la Corte possa esercitare la giurisdizione universale.
La determinazione di queste precondizioni per l esercizio della giurisdizione da parte della Corte è stata un punto molto controverso, dal momento che gli Stati hanno posizioni diverse in questo senso. Mentre alcuni hanno proposto che la Corte eserciti la giurisdizione universale, altri hanno sostenuto l accettazione della giurisdizione da parte dello Stato di cui l autore era cittadino e dallo Stato nel cui territorio è stato commesso il reato (posizione nordamericana).
Infine, è stato deciso che la Corte eserciti la propria giurisdizione quando lo Stato di cui l accusato è cittadino o lo Stato nel cui territorio è stato commesso il reato è parte dello statuto di Roma. In quest ultimo caso, lascia aperta la possibilità che un cittadino di uno Stato che non è parte dello Statuto che abbia commesso un reato nel territorio di uno Stato Parte possa essere giudicato dalla Corte. Questa decisione ha costretto gli Stati Uniti ad opporsi fermamente alla firma dello Statuto.
Va tenuto presente che un cittadino del genere può essere giudicato dalla Corte solo se lo Stato di nazionalità del presunto autore non è disposto o in grado di giudicarlo.
La Corte dichiarerà una causa inammissibile ai sensi delle disposizioni dell articolo 17 quando la questione è oggetto di un indagine o azione giudiziaria nello Stato che ha giurisdizione su di esso a meno che non sia riluttante a svolgere l indagine o non possa procedere con il processo. , o quando la materia è stata oggetto di indagine da parte dello Stato che ha giurisdizione su di esso e quest ultimo ha deciso di non avviare un procedimento penale, a meno che la decisione sia dovuta al fatto che non è intenzionata a portare avanti l accusa o non può farlo; quando la persona è già stata perseguita per la condotta che è stata imputata o quando la questione non è sufficientemente seria da giustificare l adozione di altre misure da parte della Corte.
Tuttavia, la Corte esaminerà i casi in cui si stabilisce che lo Stato ha avviato il processo, ma questo è volto a proteggere la persona dalla giurisdizione della Corte, o ritardare in modo che la persona non è presente alla giustizia, o quando il tribunale non essere indipendente o imparziale o l amministrazione nazionale della giustizia è crollata, non essere in grado di portare avanti il processo. Conformemente all articolo 17 di cui sopra, la Corte può determinare d ufficio la ricevibilità di una causa .
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Hanno il diritto di contestare l ammissibilità del caso, vale a dire il convenuto o la persona contro la quale è stato emesso un mandato di arresto o un ordine di comparizione, lo Stato che ha giurisdizione nel caso perché lo sta indagando o perseguendo o ha fatto prima; lo stato di cui è richiesta l accettazione ai sensi dell articolo 12.
La sfida dell ammissibilità sarà fatta prima del processo o all inizio.
Quadro legale
Il quadro giuridico della Corte è disciplinato dallo Statuto di Roma e, in cui può essere distinto: i principi generali del diritto penale, i diritti delle persone indagate e la legge applicabile.
Principi generali di diritto penale
Lo statuto prevede il rispetto dei principi generali del diritto penale, tra cui il principio di cosa giudicata , ovvero il principio secondo il quale una persona non può essere perseguita dalla Corte a causa di comportamenti reati per i quali è già stato processato, assolto o condannato.
Il principio di "nullum crimen sine lege" con il quale la Corte non può considerare nessuno responsabile di un comportamento che al momento di commetterlo non costituisce reato di sua competenza; e quello di "nulla poena sine lege" che prevede che una persona giudicata colpevole dalla Corte possa essere punita solo in conformità con lo Statuto. Inoltre, la legge contiene il principio di irretroattività della legge penale , secondo cui un individuo non può essere provato per comportamento prima dell entrata in vigore dello statuto, il principio di non applicabilità , il principio di uguaglianza poiché statuto prevede che sia necessaria alcuna esclusione della responsabilità penale per motivi di posizione pubblica tenuta dal soggetto e il principio di intenzionalità come intento e conoscenza degli elementi materiali per considerare un comportamento come un reato.